3. IL PROGETTO CATECHISTICO ITALIANO E I CATECHISMIDELLA INIZIAZIONE CRISTIANA
Dal Concilio Vaticano II a oggi
11. Il “progetto catechistico italiano” esprime il cammino compiuto dalla Chiesaitaliana in attuazione del concilio ecumenico Vaticano II, che pur non affrontando inmaniera esplicita il problema della evangelizzazione e della catechesi, tuttavia haposto le premesse ecclesiali e pastorali per un ampio rinnovamento.Nasce nel 1970, attraverso una riflessione condivisa da alcune diocesi italiane,il documento di base su “Il rinnovamento della catechesi” che pone come obiettivoalla catechesi di “creare la mentalità di fede, educando al pensiero di Cristo,integrando la fede con la vita”18 ;Il “Direttorio Generale per la catechesi” (1997) conferma le linee del progettocatechistico italiano, quando definisce la catechesi dell’iniziazione cristiana comeesperienza globale di vita19 in cui coinvolgere ragazzi e famiglie e dichiaraapertamente che il modello a cui riferirsi è il “catecumenato battesimale20”.Fermandoci ai ragazzi dell’iniziazione cristiana, la proposta è di proseguire ilrinnovamento avviato negli anni post-conciliari ed espresso dal documento di base,rendendo la catechesi un cammino vero e proprio per “diventare cristiani”, a cui lafamiglia accetta liberamente di partecipare con i propri figli, scandito da riti ecelebrazioni, fatto anche di esperienze di vita cristiana (gesti di solidarietà, giornatecomunitarie, ecc).
I catechismi della CEI nel progetto catechistico italiano
12. Il progetto catechistico italiano ha preso, dunque, avvio dal documento di base“Il rinnovamento della catechesi”, che ne ha tracciato le linee guida; si èconcretizzato nei testi della CEI che offrono itinerari globali per le diverse età; trovapieno sviluppo nelle tre Note del Consiglio episcopale permanente in attuazione delRICA; e infine è confermato dagli Orientamenti dati all’inizio del Nuovo Millennio21e nelle Note sulla parrocchia22 e sul primo annuncio23, aprendo la prospettivamissionaria dell’evangelizzazione e dell’iniziazione cristiana.I catechismi della CEI e le nuove esperienze – che stanno nascendo in molteparrocchie e diocesi attraverso progetti e orientamenti pratici – danno oggi visibilità alprogetto catechistico italiano, offrendo un modo nuovo di accostarsi ai testi, a partiredalla catechesi familiare e dall’ascolto della Parola di Dio, in vista del risveglio dellafede e per giungere alla vita cristiana attraverso la celebrazione dei sacramenti.Al centro del progetto, vi è il catechismo degli adulti: “La verità vi farà liberi”,riferimento e strumento per una crescita matura della fede e per una comunitàcristiana adulta, capace di diventare grembo materno anche per i più piccoli; unparticolare collegamento con il catechismo degli adulti ha il catechismo perl’iniziazione cristiana dei bambini “Lasciate che i bambini vengano a me”. Un altronucleo importante è dato dal catechismo per gli adolescenti (“Io ho scelto voi”) equello per i giovani dopo i 18 anni (Venite e vedrete).
13. Come anello indispensabile in questo impianto si pone il Catechismo perl’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi, in quattro momenti, così scanditi24:° La riscoperta del Battesimo, sacramento fontale e primario che dà inizio allavita cristiana nella chiesa. “Io sono con voi” rappresenta la tappa della necessariapreparazione o introduzione catecumenale all’itinerario di iniziazione. Due anni dicatechesi in cui emerge in primo piano l’apporto della famiglia.° L’itinerario di iniziazione alla celebrazione dei sacramenti della penitenza edell’eucaristia. “Venite con me” rappresenta la tappa centrale di un cammino diiniziazione che nell’eucaristia ha il suo centro. Due anni di catechesi sistematica,organica e completa, entro cui opportunamente distanziati l’uno dall’altro sicelebrano i due sacramenti della penitenza e dell’eucaristia.° L’itinerario di iniziazione alla celebrazione del sacramento della cresima. Laparticolarità di “Sarete miei testimoni” offre un itinerario esemplare di catechesiprecrismale.° La mistagogia che conduce ad un inserimento sempre più pieno nella vita dellacomunità, assumendone gli impegni conseguenti di vita cristiana e di missione. Ilcatechismo “Vi ho chiamati amici” rappresenta il testo sintesi del cammino diiniziazione.In tale quadro progettuale, il catechismo si configura come libro della fede ecatechismo per l’iniziazione cristiana con una proposta lineare del messaggio, attentaai soggetti per condurli alla vita cristiana, vissuta in famiglia e nella comunità.Inoltre, propone al suo interno un cammino verso la fede con prospettivacomunitaria-catecumenale, rispettosa dunque della pedagogia della fede che consistenella traditio-redditio della Parola, dei segni, della testimonianza cristiana. Anche seappare spesso nella prassi l’orientamento finale alla celebrazione dei sacramenti, itesti della CEI allargano sempre l’orizzonte della catechesi, al di là del sacramento,ad un itinerario completo, fatto di esperienze di vita, di celebrazione, di ascolto dellaParola. Infatti in ogni testo sono presenti le pagine per la pastorale catechistica cheaiutano a coinvolgere la famiglia e la comunità nel gruppo; ogni tappa è precedutadall’annuncio di chiari obiettivi, scanditi dai corrispondenti atteggiamenti ecomportamenti; appaiono anche sempre proposte celebrative alla fine di ogni tappa;così come viene introdotto un preciso percorso di accostamento al testo biblico, cheparte dal vangelo di Marco, attraverso la storia della salvezza in Luca e Atti degliApostoli, fino all’accostamento ad alcune pagine dell’Antico Testamento e degli altriscritti neotestamentari.
14. Il progetto catechistico italiano, concretizzato nei testi del catechismo perl’iniziazione cristiana, chiede dunque ai catechisti non solo di conoscerne l’impiantoe la logica che li percorre, uscendo da una utilizzazione troppo pedante, come fosserodei sussidiari e leggendoli pagina dopo pagina; bensì richiede una “mentalità apertae disponibile a rinnovare e verificare continuamente il proprio servizio catechistico[…sapendo che] ogni itinerario deve corrispondere alle mete stabilite del progettoeducativo e catechistico della comunità; i catechisti devono essere esperti epreparati, vanno stabiliti dei momenti comuni in cui tutti i gruppi si incontrano, ilcatechismo della CEI deve restare il libro della fede fondamentale per tutti gliitinerari”25Richiede inoltre che i catechisti siano aiutati dal progetto pastorale dellacomunità in cui operano ad elaborare itinerari differenziati, in relazione alla fede deiragazzi e delle loro famiglie, proponendo un cammino intergenerazionale, lungo ilquale gradualmente la fede viene risvegliata proprio nella vita quotidiana dellafamiglia. In tal senso i catechismi devono essere il quadro di riferimento per lapreghiera in famiglia, per la riflessione, per la trasmissione della fede dai genitori aifigli, per l’esame di coscienza, ecc.; inoltre, rappresentano testi con i quali elaborarebrevi celebrazioni di passaggio da una tappa all’altra del cammino; spunti di ricerca edi riflessione; orientamenti per la celebrazione dei sacramenti e l’inserimento nellacomunità.
Obiettivi e itinerari del «progetto catechistico italiano»e dei testi CEI per la formazione dei catechisti
15. Il progetto catechistico italiano e i catechismi assumono i criteri offerti dallescienze dell’educazione; ridicono l’evangelo secondo le categorie dell’uomocontemporaneo; tengono presente la perdita dell’identità cristiana nel nostro paese inquesti ultimi decenni, e ripropongono la trasmissione della fede in modo chiaro epreciso. Pensando alla formazione dei catechisti occorre renderli consapevoli che ilprogetto propone:° un itinerario permanente e globale, teso ad annunciare e sviluppare lafede, nonché a promuovere e a nutrire la vita cristiana dei credenti nelle diverseetà e condizioni dell’esistenza;° un itinerario sistematico e organico allo scopo di educare alla maturitàdella fede e alla trasmissione della vita cristiana dagli adulti ai più piccoli;° un itinerario con carattere di gradualità nel rispetto delle varie età e dellecondizioni culturali e spirituali dei destinatari;° un itinerario che si attiene alla legge dell’essenzialità nella presentazionedel messaggio fondamentale che è Cristo, senza affrontare questioni discusse oproblematiche;° un itinerario che educa ad essere discepoli di Cristo e per questo devemantenersi aperto a tutte le dimensioni della vita cristiana (Parola, Eventocelebrazione,Testimonianza).
16. La pastorale dei fanciulli e dei ragazzi, insieme a quella delle loro famiglie,proposta dal progetto catechistico italiano, si avvale dei testi di catechismo non comesemplici direttori orientativi e nemmeno come testi didattici già confezionati, solo daleggere. Bensì si avvale di essi come base formativa dei catechisti stessi, i qualidevono apprendere la logica che li ha ispirati, tenendo in considerazione icambiamenti avvenuti negli ultimi decenni, durante i quali è sorto, in Italia, non soloil problema di esprimere correttamente la fede cristiana, ma anche quello di farlanascere di nuovo perché non si può dare per scontato che essa esista in tutti.E sono proprio i catechismi a ricordarci che un itinerario per accostarsi allafede o risvegliarla nelle famiglie non può prescindere dalla globalità dell’esperienzacristiana, in cui l’annuncio è soltanto una delle componenti: va coniugato insieme aldono dello Spirito ricevuto attraverso le celebrazioni e all’apprendimento di abitudinidi vita cristiana e all’inserimento vivo in una comunità concreta. Ci ricordano altresìche nessun itinerario per diventare cristiani può esimersi dal mettersi in ascolto delVangelo e progressivamente di tutta la storia della salvezza, lasciandosi guidaredall’esperienza dell’anno liturgico che ne detta i tempi, ne suggerisce i contenuti, necelebra gli eventi, ne esige la coerenza di vita.Pur essendo stati costruiti con attenzione all’età dei destinatari, i catechisminon vogliono basarsi esclusivamente sul criterio dell’età per procedere nel camminodi fede; l’età sarà importante per l’attenzione pedagogica che richiede ad ognicatechista e per la risposta che ogni singolo ragazzo è in grado di dare; così come lasua situazione rispetto all’ambiente familiare e sociale in cui vive… Ma occorreràintegrare il criterio dell’età – pur senza abbandonarlo – con altri criteri, suggeritiproprio dalla pratica millenaria della chiesa stessa nella sua esperienza di percorsiverso la fede e di introduzione alla vita cristiana; o di pratiche ascetiche durante gliitinerari penitenziali o nei cammini verso la santità realizzati negli istituti consacrati.In particolare, i catechismi ci permettono costantemente di misurare la pienezzadel messaggio cristiano da noi proposto: alcune esperienze fatte in questi anni hannodimostrato molti limiti, proprio nel proporre un messaggio troppo generico, spessoconfuso con la semplice “buona volontà” o con la fede in un Dio generico, che non hanulla a che fare con Gesù Cristo, morto e risorto. I catechismi ci permettono diproporre una visione organica e sistematica del messaggio cristiano nella suaortodossia, nel suo legame con la vita e nella sua dimensione ultraterrena. Diventarecristiani non è una ricerca che facciamo solo con le nostre forze pedagogiche ometodologiche o con la sola ragione umana; diventare cristiani è una chiamata che loSpirito santo esprime attraverso la nostra vita e che noi dobbiamo imparare ariconoscere gradualmente accogliendo il dono dell’incontro con Cristo attraverso lachiesa cattolica: tale incontro ci apre gli orizzonti e ci fa scoprire la “bella notizia”che il Padre per primo ci ama e vuole fare alleanza con noi.
17. Nell’attività formativa si possono prevedere iniziative di ricerca, di laboratorioe di costruzione attiva affinché i catechisti apprendano sempre meglio a:° riconoscere gli obiettivi dei catechismi, saper utilizzare i testi in forme varie,attingere da essi un percorso adatto al gruppo, in cui compiono il loro servizio:questa conoscenza e capacità di utilizzo riguarda non solo i testi che i catechisti usanocorrentemente, ma anche gli altri testi, prima e dopo, riconoscendo in essi non solouna traccia per parlare ai ragazzi, ma un cammino da fare insieme con loro.° progettare itinerari educativi inseriti nella pastorale della parrocchia, in cuioperano, affinché l’evangelizzazione e la catechesi non appaiano come riservaaffidata ad alcuni specialisti, ma come preoccupazione di tutta la comunità, capace digenerare i cristiani e di nutrirli. Gli itinerari educativi, riconoscibili nei testi CEI,sono costituiti dunque da un obiettivo preciso e raggiungibile; dal un ambientepastorale in cui collocarli; da contenuti specifici e fedeli alla Parola; da atteggiamentie comportamenti da vivere abitualmente; da verifiche periodiche con le famiglie e ilgruppo dei catechisti; fino a scandire la varie tappe con riti e passaggi reali.° acquisire una capacità metodologica tale da saper camminare con il propriogruppo e, nello stesso tempo, con ogni persona e famiglia, attenti alle esigenzeparticolari di ciascuno: i testi della CEI non sono un rifugio che protegge i catechisti,ma sono una miniera di messaggi, di proposte operative, di suggerimenti spirituali eascetici, di percorsi individuabili seguendone le nervature, non necessariamentevincolati alle singole pagine o volumi, ma ritrovabili attraverso i fili conduttorivisibili e rintracciabili nelle parole, nei disegni, nelle celebrazioni, negli impegni divita, nelle pagine di Scrittura.
18. Mentre si formano i catechisti a far proprio il progetto catechistico italiano, ènecessario altresì educarli a fare uso appropriato degli strumenti preziosi costituitidal Catechismo della Chiesa Cattolica e al suo Compendio, al servizio dellacomunicazione della fede.Le presentazioni autorevoli di questi documenti della fede26 indicano in essi ilriferimento comune a tutta la Chiesa per elaborare percorsi di fede: “La Chiesa oradispone di questa nuova autorevole esposizione dell’unica e perenne fede apostolica,che servirà come “strumento valido e legittimo al servizio della comunioneecclesiale” e come “norma sicura per l’insegnamento della fede”, nonché come“testo di riferimento sicuro e autentico” per l’elaborazione dei Catechismi locali”.La disposizione dei contenuti del messaggio cristiano segue la scansionetradizionale, che comprende la fede professata, la fede celebrata, la fede vissuta e lafede pregata, secondo le dimensioni bibliche e magisteriali della trasmissione delVangelo. In tutto il testo – come anche nella sintetica presentazione del Compendio –appare con precisione e ampiezza la molteplicità delle manifestazioni d’amore delPadre, culminanti nella Pasqua di Cristo, annunciata, celebrata e vissuta dai discepoliin ogni tempo, grazie al dono dello Spirito Santo.Il Catechismo della Chiesa Cattolica diventa così strumento indispensabile perla formazione spirituale e teologica dei catechisti, dando loro un quadro completo deicontenuti, in sintonia con la predicazione del messaggio cristiano, così come laChiesa cattolica lo professa nei secoli.Nella formazione dei catechisti si dovrà inoltre tenere presente le fecondeindicazioni date nella Introduzione del Compendio, quando si ricorda la formadialogica propria della catechesi. “Si tratta di riproporre un dialogo ideale tra ilmaestro e il discepolo, mediante una sequenza incalzante di interrogativi, checoinvolgono…invitando a proseguire nella scoperta di sempre nuovi aspetti dellaverità della fede”.Infine, “dalla secolare tradizione conciliare, apprendiamo che anchel’immagine è predicazione evangelica… E’ indizio questo, di come oggi più che mai,nella civiltà dell’immagine, l’immagine sacra possa esprimere molto di più dellastessa parola, dal momento che è oltremodo efficace il suo dinamismo dicomunicazione e di trasmissione del messaggio evangelico”.
4. IL CATECHISTA DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA
19. Nel processo formativo occorre ripensare la figura di catechista che si vuolepromuovere, sapendo che non si può cambiare nulla, se non viene continuamentesviluppata, alimentata e motivata la formazione. Il coinvolgimento della comunità edella famiglia non diventano significativi, se non c’è un vero e proprio gruppo diaccompagnamento dell’iniziazione cristiana.E’ necessario elaborare perciò una riflessione che aiuti a definire chi è ilcatechista, i suoi compiti e le forme di sinergia richieste. Va inoltre ricordato che,nello svolgimento del suo servizio, il catechista non deve essere solo: l’iniziazioneavviene sempre in una comunità e richiede la presenza di figure complementari.Il luogo formativo dovrebbe essere un ambiente di relazioni amicali certe, maanche di relazioni che permettono il confronto, l’elaborazione in comune e lacollaborazione per far emergere ed approfondire adeguatamente la vera identità delcatechista dell’ Iniziazione Cristiana.Ogni catechista è considerato come uno che possiede la competenza di farecatechesi, dunque come uno che possiede la capacità di trasmettere ad altre persone lesue esperienze di vita cristiana e di parteciparle. Allo stesso tempo la vita dellacomunità è da considerare come la scuola specifica del cristiano e del catechista.Non va dimenticato che quanti operano nel servizio catechistico sono ancora incammino. Occorre esigere da tutti i catechisti che si sforzino seriamente di orientarela propria vita verso Cristo e di vivere in comunione attiva con la Chiesa. E’importante e decisivo che il catechista nella sua missione percepisca la Chiesa comecomunità di credenti o di persone che si sforzano di credere che in Cristo Gesù èarrivata la buona notizia per ogni uomo.
L’identità del catechista dell’Iniziazione Cristiana
20. Il catechista dell’ Iniziazione Cristiana è un testimone di Cristo, mediatore dellaparola di Dio, “compagno di viaggio”27, educatore della vita di fede, uomo o donnapienamente inserito nella comunità cristiana e nel contesto culturale e vitale delmondo d’oggi.Il catechista non opera isolatamente. La trasmissione della Parola suppone unaregolare riflessione nel gruppo dei catechisti e arricchita da idonei approfondimenti.Ora, in quanto catechista dell’Iniziazione Cristiana, egli deve essere unapersona trasformata dalla fede: per questo, rende ragione della propria speranzainstaurando con coloro che iniziano il cammino un rapporto di maternità/paternitànella fede dentro un’esperienza comune di fraternità.E’ importante costituire un gruppo che si assume il ministero specificodell’iniziazione nella comunità, non per sostituire la responsabilità della comunità edella famiglia, ma per mettersi al servizio della comunità e delle famiglie.Il catechista, per la sua costante presenza “educativa” e formativa, si adoperaper sollecitare e valorizzare l’apporto dei diversi agenti nel cammino di iniziazione.E’ chiamato a definire operativamente il percorso catechistico di iniziazione in mododa integrare la sua proposta con le diverse componenti dell’iniziazione cristiana, allequali riconosce il loro effettivo spazio formativo.
21. L’iniziazione cristiana è sempre opera della Chiesa e il credere è un attoecclesiale. Inviato, sostenuto e stimato dalla sua comunità28; a sua volta il catechistapromuove conoscenza, adesione, amore filiale alla medesima comunità. Resta sempreattuale il monito di San Cipriano: “Affinché uno possa aver Dio per Padre abbia laChiesa per Madre”29. Più specificamente, questo vuol dire che il catechista dell’Iniziazione Cristiana dei fanciulli e dei ragazzi si qualifica come:° testimone esemplare della fede, che manifesta una fede “gioiosa”; disponibile aripercorrere con i fanciulli il cammino dell’ Iniziazione Cristiana e a esprimere conla vita la parola di Dio che annuncia ai fanciulli e ai ragazzi;° amico dei fanciulli e dei ragazzi, capace di accoglierli, di ascoltarli, di mettersial servizio della loro crescita umana e cristiana;° maestro che, dopo aver assimilato la parola di Dio, la trasmette con unlinguaggio comprensibile ai fanciulli e ai ragazzi e insegna loro a cogliere nella vitaquotidiana i “segni” attraverso i quali Dio si manifesta e chiama;° educatore che aiuta i fanciulli e i ragazzi ad accogliere la parola di Dio e arispondere con la preghiera, con atteggiamento di stupore, ammirazione, lode,rispetto, amicizia;° costruttore di comunione, inserito attivamente nella comunità ecclesiale,capace di promuovere rapporti di amicizia tra i fanciulli e tra i loro genitori epadrini e di educarli al senso di appartenenza ecclesiale.
22. Nell’ambito dell’attività formativa dell’identità del catechista, si possonoprevedere incontri e scambi su queste tematiche:° la chiamata specifica del catechista dell’ Iniziazione Cristiana, caratterizzata da unincontro personale con Gesù morto e risorto;° la convocazione dentro un’esperienza di comunità di fede e la riscoperta dellapropria ecclesialità che matura nel servizio ai fratelli;° la missione come servizio all’annuncio e come continuo confronto con letrasformazioni culturali, segnate dalla rinnovata ricerca di senso che accompagna lavita di molte persone.