GIUBILEO
ANNO SANTO STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA
8 Dic. 2015 – 20 Nov. 2016
In tanti ce ne hanno parlato, il Papa ha indetto un Anno Santo Straordinario, ma chissà cosa pensiamo che sia questo Anno Santo, questo Giubileo.
Può essere confuso con qualche adunanza oceanica di gente, o un modo per riattivare l’economia, oppure un diversivo per distogliere l’interesse da cose più importanti, infine anche una stranezza del Papa che riesuma cose vecchie che non servono più.
Noi cosa pensiamo del Giubileo?
Non basta saper le date di inizio e di fine, quasi una cosa da calendario, occorre conoscere il significato, lo scopo, gli impegni, le modalità, ecc…
GIUBILEO – cosa significa questa parola?
Innanzitutto è una parola che si trova nella Bibbia. Il Giubileo non lo ha inventato il Papa o la Chiesa Cattolica, come qualcuno potrebbe dirci, e se questo qualcuno viaggia con la Bibbia in mano occorrerebbe chiedergli di leggere il Libro Biblico del Levitico 25,8-17.23-25, di cui riportiamo alcuni versetti: “10Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. 11Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. 12Poiché è un giubileo: esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. 13In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà”.
“Secondo il libro del Levitico ogni cinquant’anni – l’anno successivo a sette anni sabbatici – la terra e le proprietà (a eccezione delle case urbane) dovevano tornare ai loro proprietari originari, gli schiavi israeliti andavano liberati, i debiti cancellati e la terra lasciata incolta. Non risulta che tale legge sia mai stata applicata, ma l’idea del giubileo divenne importante in alcune correnti del Giudaismo che lo consideravano un tempo futuro che solo Dio avrebbe potuto introdurre. Nei Vangeli il giubileo divenne l’anno di grazia promesso da Isaia e annunciato da Gesù” ( da Nuova Guida alla Bibbia di G.Ravasi ed. S.Paolo p.693).
Il Giubileo, nella definizione ufficiale che si può leggere anche nel sito del Vaticano, è: Nella tradizione cattolica il Giubileo è un grande evento religioso. E’ l’anno della remissione dei peccati e delle pene per i peccati, è l’anno della riconciliazione tra i contendenti, della conversione e della penitenza sacramentale e, di conseguenza, della solidarietà, della speranza, della giustizia, dell’impegno al servizio di Dio nella gioia e nella pace con i fratelli. L’anno giubilare è soprattutto l’anno di Cristo, portatore di vita e di grazia all’umanità.
Questo è ciò che si intende per Giubileo già nell’A.T. Ma il termine giubileo da cosa deriva?
Bisogna ritornare alla Bibbia perché la parola “Giubileo” si ispira al termine ebraico YOBEL. Una sorta di TROMBA, fatta con un corno d’ariete, che veniva suonato per annunciare questo anno di celebrazioni.
Giubileo poi, nella lingua Latina IUBILUM, sta ad indicare un grido di gioia.
Allora il Giubileo o l’Anno Santo non è qualcosa di nuovo ma di ben conosciuto nella Bibbia e che la Chiesa ha fatto suo nella luce e nella grazia di Cristo.
Gesù stesso leggendo Isaia 61,1-2 lo applica a sé, come si può leggere nel Vangelo di Luca 4,16,21: “16Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. 17Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: 18Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, 19a proclamare l’anno di grazia del Signore. 20Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. 21Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato»”. Gesù dicendo “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato” si qualifica lui quale Giubileo, il vero e definitivo giubileo del popolo e per tutta l’umanità.
Così possiamo comprendere anche l’altro termine che viene usato: Anno Santo.
Chi è Santo? Dovremmo sapere bene che Santo è Dio e fa sante le persone e le cose a lui dedicate, consacrate, donate; Lui il Santo le riempie di Sé ed esse partecipano della Sua Santità, sono sacre, consacrate, attraverso queste manifesta la Sua presenza.
L’Anno Santo è l’anno in cui Dio, il tre volte Santo «Santo, santo, santo il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria» (Is 6,3), attraverso la Chiesa, sacramento universale di salvezza, offre ai credenti e a tutta l’umanità il tempo di conversione, di abbandono dei peccati, di accoglienza della sua grazia che salva in Gesù Cristo.
L’anno è dunque Santo perché c’è Dio che agisce e gli uomini e le donne che accolgono questo tempo della sua azione particolare sono invitati a partecipare della sua santità: c’è il Santo e ci sono i santi santificati, che sono gli uomini chiamati a credere in Gesù Cristo nel quale è stabilita la salvezza.
Papa Francesco ha proclamato questo Giubileo, Anno Santo “straordinario”, (la Bibbia lo stabilisce ogni 50 anni), perché l’umanità a partire da quella che compone la Chiesa pellegrinante ha bisogno di grazia, di Misericordia, ha bisogno di ritornare a Dio con tutto il cuore.
L’uomo è peccatore e il peccato allontana da Dio ma anche dagli altri esseri umani, dalla stessa creazione; lo dice S.Paolo nella lettera ai Romani: 19L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio (8,19), questo allontanamento da Dio crea divisioni e sofferenze. E’ il solito frutto della Torre di Babele, dalla confusione la divisione, dalla divisione la lotta.
In questo Anno Santo straordinario che sta per aprirsi occorre ritornare a Dio per ritornare all’armonia con i nostri consimili e con tutta la creazione perciò ci dice ancora S. Paolo: “lasciatevi riconciliare con Dio” (2Cor 5,20)
Il Giubileo dovrebbe davvero portarci ad un grido di gioia, secondo la sua etimologia latina.
Grido di gioia all’inizio per l’opportunità di convertirci e santificarci abbandonando il peccato.
Grido di gioia alla fine per l’opera di grazia e misericordia che Dio ha operato per noi e in noi.
Grido di gioia durante l’anno mentre con le caratteristiche proprie del Giubileo (Indulgenze, Pellegrinaggio, Porta Santa) ci disponiamo a lasciarci riformare da Dio secondo la Sua volontà, a sua immagine e somiglianza.