Nel Vangelo il fondamento del culto speciale per Maria (iperdulia) è da
rintracciare nel saluto dell’angelo Gabriele durante l’Annunciazione (Lc 1,28:“Ave, piena di grazia”) e nelle parole che le rivolge sant’Elisabetta (Lc 1,42:“Tu sei benedetta tra tutte le donne”).
Il primo miracolo di Gesù, durante le nozze di Cana, fu compiuto per
intercessione di sua madre (Gv 2,1-11).
Gli Atti degli Apostoli presentano la Madonna unita agli Apostoli nell’attesa dello Spirito Santo (Atti 1,14).
Sulla base dei dati neotestamentari, già nel I secolo i Padri Apostolici misero in rilievo la divina maternità di Maria.
Nel II secolo san Giustino, e sant’Ireneo e Tertulliano, partendo dal parallelo Adamo-Cristo, delineato da san Paolo nella Lettera ai Romani, svilupparono il parallelo analogo Eva-Maria, sottolineando anche la cooperazione di quest’ultima all’opera della salvezza.
Per questo, già dal II secolo, la formula “Natus est ex Maria Virgine” venne
inserita nel Simbolo battesimale.
Molto significativa è anche l’antifona “ Sub tuum praesidium” (Sotto la tua
protezione), ardente invocazione alla Vergine attestata già in un papiro copto del III secolo.
Nel IV secolo sant’Efrem compone le splendide “ Praecationes ad Deiparam” e sant’Ambrogio di Milano nel “ De verginitate” esorta le vergini a ricorrere all’intercessione e all’imitazione della Vergine per antonomasia, la cui vita è scuola per tutti.
E’ dalla prima metà del secolo IV anche l’epiteto panaghia (tutta santa)
adoperato per la Madonna.
Questo significativo sviluppo della pietà mariana nel IV secolo non tardò a
trovare espressioni di vero carattere liturgico. Nel Comunicantes del Canone della Messa )IV-V sec.) la Madonna occupa il primo posto.
E’ altamente probabile che la prima festa mariana sia stata istituita ad
Antiochia, in Siria, già nel IV secolo.
Un ulteriore indizio della profonda venerazione per la madonna nella Chiesa antica, sono, in ambito artistico-iconografico, le diverse immagini di Maria col Bambino che ricorrono nell’arte cimiteriale romana (in particolare nelle catacombe di Priscilla, del II-III secolo).
Anche nella Galilea il culto di Maria risale alle origini cristiane. Infatti, a
Nazareth, già nel II secolo, i giudeo-cristiani veneravano come sacro il luogo in cui, secondo la tradizione, sorgeva la casa di Maria. Negli anni 1955-59 l’archeologo Bagatti vi scoprì un graffito del II sec. Dove si legge chiaramente in greco X[AIP]E MAPIA (“Ave Maria”).
Maria, il nuovo culto spegne le dee pagane”,
di Marco di Matteo. Il Timone n°184, 2019 www.iltimone.org