
Domenica 6 settembre un primo gruppo di dieci fanciulli/e si sono accostati per la prima volta all’Eucarestia.
E’ stata festa per le loro famiglie, festa per la comunità parrocchiale, anche se dobbiamo attenerci a delle regole precise, abbiamo comunque cercato di non far mancare nulla perché la gioia di questo giorno sia vissuta. Il Signore è la nostra gioia, il Signore è la nostra forza, si ripete in alcuni Salmi, questa è la certezza cristiana, il motivo della nostra festa è solo in Lui, ed in Lui è anche la nostra forza per superare anche questa situazione epidemica. Una forza che ci è già donata nel Battesimo ma che dobbiamo anche continuare a chiedere: Signore salvaci! Signore aiutaci! Frasi che, ricorderemo bene, pronunciate una da Pietro mentre affondava nel mare in tempesta, l’altra pronunciata dalla mamma per la figlia ammalata; la forza è, prima di tutto, stare con Gesù, appresso a Lui così che, nella necessità, Lui stenderà ancora le sue mani che guariscono e salvano, attraverso i Sacramenti.
Festa di prima Comunione, anche se contingentata, è comunque festa, tutti siamo richiamati a riscoprirla ritornando a stare ogni domenica col Signore, ascoltando la sua parola e ricevendo il suo Corpo. Questi bambini/e hanno bisogno del nostro esempio, della nostra testimonianza.
Essi sono stati preparati con diligenza e puntualità dalle loro Catechiste e aiuto catechisti, anche durante questa estate, rispettando le norme dettate dai protocolli, partecipando al catechismo a gruppi di dieci e all’aperto, nel prato attorno alla chiesa, e dopo ogni incontro hanno vissuto anche un tempo di ricreazione con dei giochi pensati ad hoc dagli aiuto catechisti. Così sono giunti a questo momento importante e bello per la loro vita di cristiani: ricevere il Corpo e il Sangue di Gesù salvatore, che viene ad alimentare la vita divina che hanno ricevuto nel giorno del loro Battesimo. Vita che deve svilupparsi, crescere e giungere alla meta: per questo c’è bisogno del cibo, di un cibo sovrasostanziale, speciale, superiore, perché la vita da vivere è la Vita divina. Ecco allora il dono che Gesù ci ha fatto nell’ultima cena il dono dell’Eucarestia, il Pane del cammino, il Cibo della Vita che dona forza per poter camminare, anche se con difficoltà, come il profeta Elia testimonia, per giungere al luogo dell’appuntamento con Dio: l’eternità.
Per i motivi epidemici, a tutti noti, non si può vivere questo grande momento tutti insieme (sono quaranta bambini/e) per questo avremmo quattro celebrazioni, in quattro domeniche: 6/9; 20/9; 27/9; 4/10.
Preghiamo il Signore misericordioso perché ci doni giorni di pace, di serenità, di gioia, allontani da noi ogni male e, col Suo aiuto, possiamo vivere una vita serena e tranquilla al Suo servizio.