Prime Comunioni dopo il lockdown

Prime Comunioni dopo il lockdown: ripartire si può.

Si sono svolte nelle giornate del 6-20-27 settembre e del 4 ottobre le prime Comunioni presso la nostra parrocchia dopo la fine del lockdown.

La prima comunione costituisce una tappa importante per la crescita spirituale e religiosa di un bambino per cui risulta fondamentale che essa sia accompagnata da una preparazione catechistica che, seppur adeguata nei tempi e nei modi al difficile periodo che stiamo vivendo, non perda di vista i suoi aspetti essenziali, tra cui la presenza della comunità reale e non di quella virtuale o via chat.

Questa consapevolezza, unita alla convinzione che ripartire significa non riprendere allo stesso modo ma riprendere con uno sguardo diverso, ha portato all’organizzazione nel mese di luglio di diverse giornate in cui il catechismo si è svolto a piccoli gruppi e nel rispetto delle norme di sicurezza. La collaborazione dei genitori, la partecipazione, l’impegno e l’entusiasmo dei bambini che da subito hanno manifestato forte il desiderio di incontrarsi di nuovo e di riprendere il cammino catechistico interrottosi a marzo, hanno fatto in modo che ne scaturisse un’esperienza più che positiva. La gioia del cammino estivo ci ha accompagnati anche durante le quattro domeniche in cui il Sacramento è stato celebrato a piccoli gruppi e in cerimonie pubbliche, con accesso limitato per via delle prescrizioni e nel massimo rispetto delle disposizioni previste per il contenimento dell’epidemia. L’aiuto dei collaboratori parrocchiali affinché tutto potesse funzionare al meglio e il senso civico dimostrato dai fedeli presenti ha fatto sì che tutto si svolgesse in maniera serena, responsabile ed ordinata. Sono state giornate importanti, per i bambini che con la loro emozione e luce negli occhi hanno regalato un momento di serenità e speranza a tutta la comunità, per le loro famiglie ma anche per la nostra parrocchia che piano piano sta riprendendo la sua vita comunitaria. Ognuno si è speso affinché queste occasioni restassero nel cuore come esperienze autentiche, per riscoprire l’appartenenza ad una comunità nonché la bellezza ed il valore della fede.

Per quanto riguarda invece noi catechiste, questa esperienza ci ha arricchite, responsabilizzate maggiormente dandoci una nuova consapevolezza di quella che è la nostra missione ed uno slancio per svolgerla al meglio nella speranza di essere sempre testimoni credibili di ciò che viviamo e trasmettiamo.

Patrizia
Federica
Marika
Nicole

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