Festa della prima Confessione

      Domenica 21 febbraio nella nostra Parrocchia si è celebrata la festa della prima Confessione. Trentasei bambini si sono accostati per la prima volta al Sacramento della Riconciliazione: “lasciate che i piccoli vengano a me, non glie lo impedite!” dice Gesù nel Vangelo.
     Accompagnati dalle loro famiglie, dai catechisti Marco e Laura, con i loro due valenti aiutanti, Serena e Alessandro, abbiamo vissuto questo momento che era da celebrare già lo scorso anno ma, a causa del Covid19, tutto è stato rimandato: ma il Signore non ci abbandona! Questi stessi bambini, fra qualche mese, celebreranno la festa di Prima Comunione, altro momento forte per la vita comunitaria.

 


      La Parrocchia non è un impresa, ne un azienda, tanto meno un “supermercato” o un teatro, la Parrocchia, la Chiesa, è la casa dei figli di Dio, di coloro che, nel battesimo, hanno ricevuto la vita di Gesù il Figlio di Dio. Qui, in Chiesa, si viene per amare Dio, l’Uno, da qui si esce per amare il prossimo, i molti.
     Qui trentasei famiglie si sono ritrovate, coi loro figli, a celebrare il Sacramento della prima confessione: un assemblea stupenda!

 


      La nostra Parrocchia è anche Santuario mariano intitolato alla Beata Vergine della Consolazione, a Lei generazioni si sono rivolte, hanno alzato il loro sguardo supplichevole al Suo volto materno, chiedendo di volgere i suoi occhi misericordiosi sul popolo nella necessità e ottenga e dispensi le grazie di cui ha bisogno.

 


      L’Altare è il centro della comunità e il luogo dell’amore che si offre, il sacrificio, è il luogo della comunione, l’amore che si condivide: “Questo è il mio Corpo, questo è il mio Sangue” “Venite mangiate il mio Pane, bevete il mio Vino, preparato per voi”. I figli si ritrovano ogni domenica attorno all’Altare con Dio, loro Padre e la Chiesa loro Madre, riconoscendosi tutti fratelli in Cristo.

 


     La Chiesa è il luogo dell’Amore dunque anche del perdono! Gesù non è venuto per i giusti ma per i peccatori, e ha istituito il Sacramento della Confessione quando disse agli Apostoli, il giorno di Pasqua: “a chi perdonerete i peccati saranno perdonati…”.
    Tutti siamo peccatori e abbiamo bisogno della grazia di Dio, grazia che il Signore ci dona nella Chiesa attraverso i Sacramenti.
   La grazia del perdono è a noi donata nella Confessione: “lasciatevi riconciliare con Dio” ci dice s. Paolo, per questo umilmente ripetiamo, col figlio disobbediente della parabola evangelica, “Padre ho peccato contro il cielo e contro di te”.

 


     Siamo già stati perdonati nel giorno del Battesimo, quel giorno ci è stata data la veste bianca segno della nostra nuova dignità cioè, da creature di Dio, quali si nasce tutti, siamo diventati figli e figlie di Dio, cristiani.
     Durante la “giornata”, la nostra vita, quella veste viene impolverata, peccati veniali, o sporcata seriamente, peccati mortali, ecco che, per riottenere il candore di quella vita battesimale, ci si Confessa.

 


     Riconciliati con il Padre, recati sulle spalle dal Buon Pastore, illuminati dalla luce dello Spirito Santo, siamo nuovamente in pace con il Signore e possiamo celebrare degnamente la santa Messa e accostarci alla santa comunione: un solo corpo, un solo Spirito, una sola fede, un solo Amore che ci rende e ci manifesta una sola Luce che deve illuminare il mondo.

 


      L’Amore è una fatica, ma una bella fatica, in tutti i sensi. I trentasei nostri bambini sono stati bravi, hanno resistito, ma sentono la necessità di “correre”… fuori; anche questa è gioia che viene dal Signore!
      La loro vita è gioia, che esprimono a modo loro: “se non saprete farvi come bambini…” ci ricorda Gesù, che non vuol dire tornare ad essere bambini, ma vivere in quella libertà consona ad ogni età, “la libertà dei figli di Dio” che fanno la volontà del loro Signore che è Amore.

 


      Tutti insieme in posa per un ultimo momento che fissa la bella giornata che la famiglia dei figli di Dio, la Chiesa, che vive in Marotta, ha vissuto.

 

“Signore Tu sei l’Amore”

Tu sei paziente, benigno.

Tu non sei invidioso, non ti vanti
e non manchi di rispetto.

Non cerchi mai il tuo interesse, non ti adiri
e non tieni conto del male ricevuto;
ma ti compiaci della verità e della giustizia.

Tu tutto credi, tutto speri, tutto sopporti.

Signore Tu sei l’Amore.

Fa che anche noi sappiamo vivere nell’amore,
sentendolo sulla nostra pelle,
perché anche tu con noi sei amore.

Aiutaci ad essere segno visibile del tuo amore.
Amen.

 

 

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