
Come Gesù, anche noi sono offerti quaranta giorni per pensare, riflettere sulla nostra esistenza, domandarci qual è il disegno di Dio su di noi, predisponendoci ad accoglierlo con serenità perché qualunque destino ci sia riservato, se è Dio che lo dona, non può essere che bene e salvezza.
Oggi è difficile parlare della Quaresima come tempo riflessivo e penitenziale per tanti è più una tradizione che altro: qualche privazione, qualche opera buona, qualche visita in Chiesa in più: “gesti” che apparentemente compensano l’incapacità di fare “deserto” intorno a noi, di vivere da protagonisti la Quaresima cercando dialogo diretto con Dio.
La Quaresima rinnova ogni anno la stessa domanda: quanto è autentica la mia vita con Cristo? Siamo invitati a fare ritorno a Lui, a convertirci, ovvero a ridurre, almeno un po’, la distanza tra i nostri pensieri e quelli di Cristo.
I giorni della Quaresima sono giorni preziosi e non possiamo sprecarne nemmeno uno. Occorre vivere con gioia e verità il tempo della Quaresima per discernere il nostro cuore e liberarlo dalla freddezza del peccato e delle sue conseguenze, lasciando poi che sia il fuoco dello Spirito e della Pasqua del Signore ad infiammarlo di carità verso Dio e il prossimo.
Dunque siamo chiamati a lasciarci trasformare dalla Parola di Dio. La Quaresima è il momento favorevole per intensificare la vita dello Spirito attraverso i mezzi santi che la Chiesa ci offre: il digiuno, la preghiera e l’elemosina. Alla base di tutto c’è, però, la Parola di Dio, che in questo tempo siamo invitati ad ascoltare e meditare con maggiore assiduità. Essa è la forza viva, capace di suscitare la conversione nel cuore degli uomini e di orientare nuovamente la persona a Dio.
+Armando, Vescovo

