Storia della Parrocchia

La Parrocchia di S. Giovanni Apostolo in Marotta di Fano nasce giuridicamente nel 1918 da uno smembramento del territorio della parrocchia di Caminate dietro richiesta del Parroco Don AURELIO BRANCHINI al Vescovo di Fano in quanto il territorio essendo troppo vasto non poteva essere da lui adeguatamente servito. Precedentemente, nel 1913, veniva ricavata una Chiesa da una villa appartenente alla famiglia Pascucci dedicata a S. Elena in quanto in quell’ anno si celebrava l’ anniversario dell’ editto di Costantino del 313. Questo edificio servi’ per svolgere le attività pastorali per almeno 5 anni dal 1913 al 1918 con un vicario economo (Don EVARISTO PASCUCCI) ancora dipendente dal Parroco di Caminate.

Il 15 Giugno 1918 venne eretta canonicamente la nuova Parrocchia sotto il titolo di “SAN GIOVANNI FILIORUM HUGONIS” IN S. ELENA. Il titolo ed il beneficio vennero trasportati da un’ antica Chiesa di Fano in seguito demolita. Questo edificio conteneva una miracolosa IMMAGINE DELLA MADRE DI DIO i cui prodigi avvennero il 7 Luglio 1796. (CONFRONTARE LA STORIA DEL SANTUARIO). In data 8 Maggio  1920 il Vescovo MONSIGNOR GIUSTINO SANCHINI nomina nella persona di DON ALBERTO RENZONI il nuovo Parroco che inizierà il suo ministero Pastorale il 10 Luglio 1920 e reggerà la Parrocchia fino al 30 Settembre 1967. Dal 1 Ottobre 1967 subentrerà al Reverendo DON ALBERTO RENZONI, IL Reverendo GIULIETTI MONSIGNOR MARIO. 

La Chiesa ricavata dalla villa Pascucci diventata Chiesa Parrocchiale nel 1918, doveva esserlo solo per un breve tempo perché era intenzione del nuovo Parroco (DON RENZONI) costruirne una nuova adeguata alle necessità. In realtà trascorsero più di 80 anni prima che questo desiderio si realizzasse.

Solo alla fine degli anni 90 venne studiato un progetto dallo Studio Disegno di Guerra & Olivieri di Fano presentato alla Conferenza Episcopale Edifici Per Il Culto nel Giugno 1997 e approvato nell’ Aprile dell’ anno seguente.

Il 27 Dicembre 1998 il Vescovo VITTORIO TOMASSETTI circondato da una marea di popolo ha solennemente benedetto la prima pietra. Il 25 Gennaio 1999 la ditta appaltatrice C.E.M. dei Fratelli MARCUCCI iniziò i lavori e finalmente nell’ Anno Santo 2000, il 22 di ottobre precisamente, venne consacrata la nuova Chiesa e inaugurati tutti i locali pastorali.

Descrizione Degli Spazi, Loro Funzione

La Chiesa pensata in maniera classica, ad un’ unica navata è composta da un abside quale fulcro visivo per tutta l’ assemblea, dove si svolgono i misteri cristiani della salvezza. L’ orientamento dell’ edificio riprende la tradizione ecclesiale di costruire le Chiese rivolte verso oriente, dove sorge il sole, che per i cristiani è Cristo.

Accostandosi alla Chiesa si nota l’ ampio spazio dedicato al Sagrato con funzione d’ accoglienza e permanenza prima e dopo le funzioni religiose, con un ruolo di spazio fortemente socializzante. La facciata è stata pensata esternamente con un andamento curvilineo che dà il senso d’ accoglienza della Chiesa “dell’ uomo”, l’ ingresso pedonale alla Chiesa da parte di disabili e persone anziane, concorre alla costituzione dell’ abbraccio simbolico. La facciata è arricchita da decori in bassorilievo e fasci di finitura, lavorazioni in laterizio paramano e di un portale in marmo. A sinistra del sagrato è posta una fonte con annessa una vasca d’ acqua che richiama temi biblici del Cristo, sorgente d’ acqua viva, cui l’ uomo attinge. Sempre sul lato sinistro s’ intravede il portico elemento di ricucitura fra l’ atrio, l’ aula liturgica e il chiostro.

L’ interno della Chiesa è caratterizzato dall’ imponenza del catino absidale. Il presbiterio di forma ovale è leggermente rialzato rispetto all’ aula e in esso solo disposti l’ altare, l’ ambone e la sede presbiterale. Dietro il presbiterio abbiamo collocato la cappella feriale accessibile sia dall’ aula liturgica sia dall’ esterno. Chiesa e cappella feriale sono servite da un’ ampia sagrestia con gli annessi locali tecnici. A destra dell’ altare sono posizionati: il battistero e la penitenzieria collocati in due nicchie che richiamano l’ abside e riconoscibili anche all’ esterno. La bussola d’ ingresso, in fase esecutiva è stata completata nella parte superiore, con l’ inserimento del coro, raggiungibile con una scala laterale.

Concetti Guida Alla Realizzazione Dell’ Opera Architettonica

“Si incarnò per noi uomini e per la nostra salvezza” questa frase tratta dalla professione di fede ecclesiale del Simbolo Niceo-Costantinopolitano è la guida per la realizzazione della nostra opera architettonica. L’ incarnazione è la verità cristiana con la quale si professa la venuta del figlio di Dio tra gli uomini “Egli era la luce”, ci dice Giovanni l’ Evangelista e “la luce è venuta nel mondo”, questo tema l’ abbiamo voluto riproporre caratterizzando l’ edificio e curando l’ intervento della luce naturale, sia tangente (nelle pareti laterali), che zenitale nella corporatura.

La copertura lignea, è tagliata in tutta la sua lunghezza da una vetrata, con sezione crescente verso l’ altare, a significare l’ intervento di Dio nella comunità simboleggiata dalla struttura portante fatta di travi di legno come carena di barca, per richiamare la tradizione e la cultura marinara che in questa Parrocchia è fortemente presente. L’ assunto è anticipato già sulla facciata, dove si delinea una spaccatura che è l’ inizio di tutta la vetrata che si completerà nel suo significato solo all’ interno dell’ aula. La posizione della facciata verso oriente fà sì che la luce naturale, modellata da queste vetrate, richiami ciò che si celebra all’ interno, il passaggio dal naturale al sovrannaturale dato appunto dall’ incarnazione del Figlio di Dio, che, quale pura Luce (“Dio è Luce” 1Gv.), si è frazionata in colori per la nostra salvezza, colori che ritornano luce sull’ altare.

Il campanile vuole essere il segno della realizzazione nella comunità di questa salvezza e nello stesso tempo punto di riferimento per l’ umanità, la sua di fiore si proietta verso il cielo origine della Luce.


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